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Pubblicato il 16/07/21

B The Change : Insieme, riduciamo il nostro impatto ambientale!

Generatore di emissioni di gas a effetto serra, il mondo della gastronomia gioca un ruolo cruciale di fronte all'emergenza ecologica, e l'impegno per il pianeta oggi risulta essere una delle chiavi del mondo della ristorazione di domani. Questa nuova settimana "B the Change" è dedicata al tema dell'impatto ambientale delle nostre organizzazioni e alle azioni intraprese per far fronte all'attuale emergenza climatica.

B the change environnement

Obiettivo neutralità carbonica

Dal 2020, il nostro stabilimento di Tain l’Hermitage ha raggiunto il traguardo della neutralità carbonica.

Come abbiamo fatto?

Dal 2013, abbiamo ridotto le emissioni di CO2 legate all'attività dello stabilimento del 57%. E poi abbiamo compensato il restante 43% grazie al progetto Madre de Dios in Perù, in collaborazione con EcoAct, uno sviluppatore di progetti innovativo e premiato a livello mondiale nella realizzazione e gestione di progetti di compensazione del carbonio. Situato nel corridoio di conservazione di Vilcabamba Amboro, vicino all’antico villaggio di Machu Picchu, il progetto è volto a rafforzare la sorveglianza nella regione e a stabilirvi delle pratiche di gestione sostenibile delle foreste. Queste azioni contribuiscono a ridurre notevolmente la deforestazione, la minaccia di spostamento delle comunità indigene locali e lo sfruttamento illegale.
Il nostro obiettivo per il futuro? Conseguire la neutralità carbonica su tutta la catena del valore, dalla piantagione al piatto entro il 2025!

Culina Hortus, una rivelazione per la gastronomia vegetariana

Con la sua apertura, nel 2018, da parte di due appassionati di gastronomiaThomas Bouanich e Maxime RémondCulina Hortus restaurant è riuscito a costruirsi un'incredibile reputazione nel mondo della gastronomia. Mangiare bene non significa necessariamente consumare carne o pesce.

La cucina dello chef Adrien Zedda mette tutti d'accordo. Propone ricette elaborate a partire dai prodotti freschi di stagione sul mercato. Una cucina generosa, golosa, raffinata e 100% vegetariana. Inoltre, i due soci si impegnano per avere il minor impatto ambientale possibile. Per questo, selezionano i prodotti con cura insieme allo chef, privilegiando quelli biologici e provenienti da filiere corte, per garantire qualità e gusto eccezionali.
Gli imballaggi sono riutilizzabili o riciclabili, e il ristorante si impegna anche in un'ottica "zero rifiuti". Una bella iniziativa per il nostro pianeta! Complimenti!

Insieme, cambiamo le nostre abitudini alimentari

L'associazione Bon Pour le Climat  è una rete di 200 professionisti della gastronomia impegnati per una dieta a basso contenuto di carbonio, più vegetale, locale e di stagione. Fondata nel 2014, in occasione della COP21, l'associazione propone azioni concrete e positive per modificare le nostre abitudini alimentari al fine di tutelare il pianeta e il clima.

Bon  pour le climat


Poiché la nostra alimentazione rappresenta ¼ delle nostre emissioni di gas a effetto serra, la loro azione mira a ridurre tale impatto favorendo una cucina "responsabile", che privilegia i prodotti vegetali, di stagione, di origine locale, riducendo la parte di provenienza animale nel piatto. Questa cucina offre 3 vantaggi: un impatto positivo sul clima, sulla salute e un costo meno elevato.
Per promuovere una gastronomia a basso contenuto di carbonio, mobilitano i professionisti della gastronomia affinché propongano piatti positivi per il clima. A tal fine, mettono a loro disposizione un eco-calcolatore, affinché possano calcolare il peso del carbonio dei loro piatti, modificarlo, se necessario, e valorizzarlo con i loro clienti.
Poiché ciascuno di noi svolge un ruolo importante ogni giorno, invitano chef come Régis Marcon, Olivier Roellinger o Josselin Marie, scuole alberghiere, ma anche produttori e consumatori a impegnarsi in queste nuove sfide, al loro fianco.

Se anche voi volete impegnarvi, è semplicissimo. Basta aderire all'associazione sul loro sito www.bonpourleclimat.org e firmare il documento.

Abbiamo parlato con Jean-Luc Fessard, il presidente dell'associazione, del quale condividiamo la visione. Secondo lui:

È importante coinvolgere gli chef per l'aspetto pedagogico. Perché il grande pubblico cambi le proprie abitudini, i piatti devono essere deliziosi.

 

Appuntamento al mese prossimo per approfondire un altro argomento B the Change.

Insieme, facciamo del bene con del buono